Tra la Francia e la Spagna, su alture dolci e scoscese, prospera da migliaia di anni il cane Montagna dei Pirenei. Una razza fiera e orgogliosa con uno sguardo dolce, a volte un po’ melanconico, tanto che si dice rivolga con nostalgia il suo pensiero agli amati Pirenei.
Le sei dita sulle zampe posteriori, di cui una un vero e proprio sperone, lo rendono uno straordinario scalatore e signore delle montagne.
Questo gigante bianco, il cui manto è a volte screziato da macchie marroncine, è un eccellente cane da pastore, ma non solo. Nel Medioevo era di guardia ai castelli; Luigi XIV nominerà questa razza “cane reale alla corte di Francia”, rendendolo il più desiderato animale da compagnia dei nobili.
Col tempo però non saranno soltanto possenza ed eleganza a fare di lui un compagno amato ma anche dolcezza e fedeltà che lo rendono un amico insostituibile, come ben raccontato nel film Belle & Sébastien (2013 e sequel nel 2015), ambientato nella Francia dell’occupazione nazista.
Ed ecco la storia del nostro cane Montagna dei Pirenei, un amico per natura!
Un anno fa ad Avignon in una fattoria di campagna nacque Cesare, un cucciolo tutto bianco dallo sguardo dolcissimo. Il piccolo si mostrò subito vispo e si fece notare da una giovane coppia, risultando il più reattivo della cucciolata.
Da lì partí il suo viaggio alla scoperta del mondo: curioso e intuitivo, il piccolo da Avignon raggiunse in treno Perpignan, proprio sotto il Pic du Canigou, in quel frangente in braccio ai suoi amici umani, anche se ben presto il suo testone morbido sarebbe stato grande quanto le loro cosce.
Arrivato nella nuova dimora, il piccolo batuffolo di pelo iniziò subito ad aggirarsi per casa e giardino, rivelandosi un vero esploratore.
Là a Perpignan le lunghe passeggiate nella natura con gli amici bipedi lo rendevano estremamente gioioso. Molto giovava anche ai bipedi la sua compagnia disinteressata, pura e spontanea. Le corse con Cesare, i giochi, le coccole tutto questo arricchiva le giornate come mai prima. Cesare dava senso alle esistenze degli umani con la sua semplicità e dolcezza e li portava a vedere la vita in un modo tutto nuovo. La sua piccola stazza consentiva loro di correre insieme a grande velocità anche dentro casa, per rotolare infine sul divano con immensa allegria. Cesare aveva portato il vero senso dell’esistenza in casa, la bellezza delle cose semplici e degli attimi più banali che facevano sentire i tre una vera famiglia affiatata.
Anche nel lockdown causato dal Covid-19 Cesare fu di grande aiuto e le giornate passarono veloci tra una coccola e l’altra.
Venne però il momento di lasciare la Francia e si potrebbe pensare che Cesare si sarebbe lasciato destabilizzare. Ma quel quadrupede aveva già preso molti pullman per andare al mare ed era salito su treni e auto. Aveva viaggiato e visitato grandi città come Barcellona, nonostante avesse solo pochi mesi.
Così per lui iniziò una nuova avventura che lo avrebbe condotto in Italia, nazione d’origine dei suoi amici bipedi. L’impatto col Bel Paese fu per lui molto gioioso.
I verdi campi dell’Abruzzo lo accolsero e Cesare si poté sbizzarrire in corse esaltanti e annusate fini su tutto il territorio. La gioia brillava negli occhi di quel Montagna dei Pirenei, libero di unirsi alla natura. Qui conobbe nuovi membri della famiglia ed ebbe modo di rivelare una sua grande dote, l’accoglienza. La sua capacità di includere nel branco ogni nuovo membro che gli venisse presentato, impegnandosi nella sua difesa e ricoprendolo letteralmente di lunghi peli bianchi e amore, diede a tutti misura della sua bontà d’animo e del suo forte spirito di gruppo.
Ma era passato il periodo di quarantena e il ritorno in città era imminente. Intanto il cucciolo era cresciuto sempre più e ormai aveva una stazza notevole, nonostante agli occhi della sua famiglia fosse sempre un piccolo batuffolo di pelo. Cesare e i suoi amici bipedi si spostarono ancora a Bologna, a Brescia e infine a Milano.
Cesare seppe a ogni trasloco essere flessibile e disponibile e soprattutto dare sempre un pizzico di armonia in più a ogni giorno. Le sue pose divertenti ed eleganti da cane di grande taglia e il suo sguardo profondo lo rendono un compagno unico, talvolta esilarante. Quando si appoggia sui gomiti o ti aspetta su due zampe appoggiato alla ringhiera del balcone, ti sembra di avere un vero bipede lì con te, o forse meglio dire un vero fratello fedele e amorevole, che sa trasmettere tutto ciò che prova con un verso o un gesto del suo enorme testone bianco.
E così la storia di Cesare continua, un cane che ci stupirà ancora con le sue immense doti empatiche e il suo sorriso, talvolta allegro, talvolta un po’ beffardo, che ci ricorda quanto a noi rassomiglino i nostri amici animali.
di Caterina Lucariello